CASA DI RIPOSO PER ANZIANI “ASILO SANT’AGATA”

Catania

ANNO DI REALIZZAZIONE : 2014-2020
COMMITTENTE: Provincia Italiana Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri
ARCHITETTO: Arch. Adriano Sozza e Inarco Studio Associato
IMPORTO LAVORI: € 4 800 000
SETTORE: Residenze e strutture ricettive – Edifici storici e restauro

INCARICO: Studio di fattibilità, progettazione esecutiva e direzione lavori per impianti meccanici ed elettrici

Oggetto dell’intervento è la ristrutturazione e l’ampliamento della storica Casa di accoglienza degli anziani poveri “Asilo Sant’Agata”, sita a Catania e risalente alla fine dell’Ottocento.
L’attuale complesso della Casa di riposo è un edificio di 5 piani fuori terra più uno seminterrato, formato da un organismo architettonico composito, avente al centro la Chiesa neogotica e ad Est ed Ovest due ali pressoché simmetriche, contenenti gli alloggi per gli anziani.
La committenza è la Provincia Italiana delle Piccole Sorelle dei Poveri, la quale ha dato incarico di redigere un progetto nel rispetto dei valori storici, culturali e spirituali dell’immobile stesso, richiedendo di riadattarlo secondo le moderne esigenze degli anziani e delle attuali normative di legge, mantenendo uno spazio per l’abitazione delle Piccole Sorelle a stretto contatto degli anziani in cura.
Lo studio dei sistemi impiantistici, pur risultando ispirato al raggiungimento di moderni standard qualitativi ed all’impiego di aggiornate tecnologie, è stato prima di tutto improntato per prevedere impianti quanto più essenziali e di provata e collaudata affidabilità costruttiva e funzionale: più gli impianti sono “semplici”, minori sono i problemi legati al loro inserimento nell’edificio, specie se esistente, e alla loro futura gestione.
Inoltre, poiché una casa di riposo per anziani è assimilabile sotto molti aspetti ad una struttura sanitaria, gli impianti tecnologici devono essere concepiti e progettati per contribuire ad assicurare la massima garanzia contro il diffondersi di: infezioni e malattie; fattori di inquinamento di qualsiasi genere; fuoco e fumo; rumore e vibrazioni. Particolare attenzione è stata infine posta per garantire ridotti consumi di manutenzione e gestione.

COMPLESSO DELLE EX OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI “OGR”

Torino

ANNO DI REALIZZAZIONE: dal 2014 al 2019 (Fase 1: 2014 – 2016; Fase 2: 2016-2019)
COMMITTENTE: Società consortile per azioni OGR – CRT
ARCHITETTO: Nicola Siniscalco (Fase 1) – Studio Boffa Petrone & Partners (Fase 2)
IMPORTO LAVORI:   Fase 1 € 17.881.027            Fase 2 € 50.380.786
SETTORE: Edifici storici e restauro

INCARICO: Fase 1: Revisione progetto esecutivo, elaborazione progetto di variante, direzione lavori e contabilità, Coordinamento sicurezza in fase di esecuzione
Fase 2: Collaudo tecnico amministrativo opere interne ed aree esterne edificio ad “H” Mq 35.000 – Mc 260.000

 

 

 

 

L’intervento prevedeva lavori di manutenzione e risanamento conservativo e ristrutturazione dell’intero complesso delle ex Officine Grandi Riparazioni, comprendente il maestoso edificio ad “H”, le aree esterne ed i fabbricati limitrofi, tra i quali la palazzina posta lungo via Borsellino.
Il complesso edificato sul finire del diciannovesimo secolo ha cessato la sua attività nel 1992. Scampato il rischio della demolizione prevista dal Piano Regolatore del 1995, ha vissuto per circa un ventennio in stato di abbandono e degrado, ad eccezione di sporadici eventi occasionali. Nel 2013 la Società OGR-CRT, costituita da Fondazione CRT, acquista le OGR e avvia il grande progetto di riqualificazione della storica fabbrica in cui si riparavano i treni.
I lavori di ristrutturazione hanno avuto una durata di 4 anni, interessando un’area di circa 35.000 mq per una spesa complessiva di circa 100 milioni di euro. L’intero compendio edilizio, tutelato ai sensi della parte I titolo I del D.LGS 42/2004 e smi, è stato trasformato nel rispetto dell’impianto edilizio originario in un nuovo polo della cultura contemporanea, dell’innovazione e dell’accelerazione d’impresa a vocazione internazionale.
Nel percorso di trasformazione, i numerosi vincoli, architettonici, strutturali, impiantistici ed ambientali sono stati affrontati e risolti con soluzioni ad alto contenuto tecnologico ed elevati standard di sostenibilità ambientale. Il complesso comprendente attività espositive e museali, di spettacolo ed intrattenimento, terziarie per la ricerca avanzata e di socialità legata anche alla cucina è stato riqualificato considerando tra l’altro un elevato grado di flessibilità.

I lavori di ristrutturazione e recupero del complesso ex Officine Grandi Riparazioni a Torino sono avvenuti fondamentalmente in due grandi fasi. La prima ha trattato principalmente la messa in sicurezza dell’edificio, la chiusura dell’involucro con nuove coperture e serramenti, bonifiche e realizzazione della nuova rete fognaria, la ristrutturazione della palazzina di via Borsellino e la pulizia facciate interne ed esterne.
La seconda fase ha previsto la realizzazione degli impianti, dei componenti architettonici interni ed esterni che caratterizzano gli spazi espositivi, del pubblico spettacolo, della ristorazione, oltreché degli spazi uffici articolati su due livelli che caratterizzano la manica sud dell’edificio ad “H”.
I tecnici della soc. SI.ME.TE. srl hanno operato nei ruoli di Direttore dei Lavori, Progettista delle opere in variante (arch. Nicola Siniscalco) e Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione (ing. Umberto Siniscalco) relativamente alla prima fase e nel ruolo di collaudatore tecnico amministrativo in corso d’opera per quanto riguarda la fase 2. (arch. Nicola Siniscalco)
In particolare, i lavori, sviluppati per fasi, hanno visto convivere attività di cantiere con il regolare svolgimento di attività sensibili come quella del pubblico spettacolo, di mostre ed eventi e della ristorazione. Ciò è potuto avvenire grazie ad una attenta pianificazione delle operazioni in accordo con i vari soggetti coinvolti ed in particolare con la Committenza. Gli aspetti prettamente tecnici sono stati affrontati unitamente a quelli legati alla “Security” ed alla “Safety” dell’intero complesso monumentale.
Credits Daniele Ratti
Credits Daniele Ratti
Credits Daniele Ratti
Credits Daniele Ratti
Credits Daniele Ratti
Credits Daniele Ratti
Credits Daniele Ratti
Credits Daniele Ratti
Credits Giorgio Perottino /Getty Images for Ogr Torino
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Credits Giorgio Perottino /Getty Images for Ogr Torino
Credits Giorgio Perottino /Getty Images for Ogr Torino
Credits Giorgio Perottino /Getty Images for Ogr Torino

MUSEO EGIZIO

Torino

ANNO DI REALIZZAZIONE:  2011 – 2015
COMMITTENTE: Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, Zoppoli & Pulcher spa
ARCHITETTO: Isolarchitetti
SETTORE: Edifici storici e restauro

OGGETTO DELL’INCARICO: Consulenza all’impresa esecuzione in fase di realizzazione delle opere, Progettazione esecutiva di variante.

Il Museo Egizio, famoso in tutto il mondo, è stato soggetto di un progetto di riqualificazione che prevede il completo rinnovamento e risanamento della struttura, l’ampliamento degli spazi espositivi e l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione.
Il Museo delle antichità Egizie di Torino, meglio conosciuto semplicemente come Museo Egizio di Torino, è considerato, per l’importanza dei reperti, tra i più importanti del mondo con il British Museum di Londra e secondo solo a quello de Il Cairo. Il museo, aperto nel 1824, è situato all’interno del Palazzo del Collegio dei Nobili e si trova nella zona dei luoghi di comando del governo sabaudo. Si tratta di tre blocchi edilizi alti con caratteri coerenti tra loro e di un corpo edilizio più basso (manica Schiaparelli) che, nel loro insieme, definiscono una corte interna di forma rettangolare allungata. Oltre al Museo l’edificio accoglie l’Accademia delle Scienze ai piani superiori di una delle maniche.

Il progetto di riqualificazione, necessario per l’adeguamento ai più moderni standard museali, spazia dal rimodernamento delle esposizioni, alla ristrutturazione del palazzo. Da una parte sono previsti il completo rinnovamento e risanamento della struttura nonché l’ampliamento degli spazi espositivi, dall’altra l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva. Data la natura e la particolare visibilità dell’intervento, di comune accordo con la committenza, è stato ritenuto fondamentale adottare accorgimenti in grado di massimizzare l’efficienza e la sostenibilità degli impianti tecnici a servizio del Museo.

CENTRO DIREZIONALE ALFA ROMEO

Torino

ANNO DI REALIZZAZIONE:  2011 – 2015
COMMITTENTE: Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, Zoppoli & Pulcher spa
ARCHITETTO: Isolarchitetti
SETTORE: Edifici storici e restauro

OGGETTO DELL’INCARICO: Consulenza all’impresa esecuzione in fase di realizzazione delle opere, Progettazione esecutiva di variante.

Il Museo Egizio, famoso in tutto il mondo, è stato soggetto di un progetto di riqualificazione che prevede il completo rinnovamento e risanamento della struttura, l’ampliamento degli spazi espositivi e l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione.
Il Museo delle antichità Egizie di Torino, meglio conosciuto semplicemente come Museo Egizio di Torino, è considerato, per l’importanza dei reperti, tra i più importanti del mondo con il British Museum di Londra e secondo solo a quello de Il Cairo. Il museo, aperto nel 1824, è situato all’interno del Palazzo del Collegio dei Nobili e si trova nella zona dei luoghi di comando del governo sabaudo. Si tratta di tre blocchi edilizi alti con caratteri coerenti tra loro e di un corpo edilizio più basso (manica Schiaparelli) che, nel loro insieme, definiscono una corte interna di forma rettangolare allungata. Oltre al Museo l’edificio accoglie l’Accademia delle Scienze ai piani superiori di una delle maniche.

Il progetto di riqualificazione, necessario per l’adeguamento ai più moderni standard museali, spazia dal rimodernamento delle esposizioni, alla ristrutturazione del palazzo. Da una parte sono previsti il completo rinnovamento e risanamento della struttura nonché l’ampliamento degli spazi espositivi, dall’altra l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva. Data la natura e la particolare visibilità dell’intervento, di comune accordo con la committenza, è stato ritenuto fondamentale adottare accorgimenti in grado di massimizzare l’efficienza e la sostenibilità degli impianti tecnici a servizio del Museo.
Credits Sebastiano Pellion di Persano
Credits Sebastiano Pellion di Persano
Credits Sebastiano Pellion di Persano

BIBLIOTECA UNIVERSITARIA NAZIONALE

Torino

ANNO DI REALIZZAZIONE:  2011 – 2015
COMMITTENTE: Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, Zoppoli & Pulcher spa
ARCHITETTO: Isolarchitetti
SETTORE: Edifici storici e restauro

OGGETTO DELL’INCARICO: Consulenza all’impresa esecuzione in fase di realizzazione delle opere, Progettazione esecutiva di variante.

Il Museo Egizio, famoso in tutto il mondo, è stato soggetto di un progetto di riqualificazione che prevede il completo rinnovamento e risanamento della struttura, l’ampliamento degli spazi espositivi e l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione.
Il Museo delle antichità Egizie di Torino, meglio conosciuto semplicemente come Museo Egizio di Torino, è considerato, per l’importanza dei reperti, tra i più importanti del mondo con il British Museum di Londra e secondo solo a quello de Il Cairo. Il museo, aperto nel 1824, è situato all’interno del Palazzo del Collegio dei Nobili e si trova nella zona dei luoghi di comando del governo sabaudo. Si tratta di tre blocchi edilizi alti con caratteri coerenti tra loro e di un corpo edilizio più basso (manica Schiaparelli) che, nel loro insieme, definiscono una corte interna di forma rettangolare allungata. Oltre al Museo l’edificio accoglie l’Accademia delle Scienze ai piani superiori di una delle maniche.

Il progetto di riqualificazione, necessario per l’adeguamento ai più moderni standard museali, spazia dal rimodernamento delle esposizioni, alla ristrutturazione del palazzo. Da una parte sono previsti il completo rinnovamento e risanamento della struttura nonché l’ampliamento degli spazi espositivi, dall’altra l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva. Data la natura e la particolare visibilità dell’intervento, di comune accordo con la committenza, è stato ritenuto fondamentale adottare accorgimenti in grado di massimizzare l’efficienza e la sostenibilità degli impianti tecnici a servizio del Museo.

VILLA DELLA REGINA

Torino

ANNO DI REALIZZAZIONE:  2011 – 2015
COMMITTENTE: Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, Zoppoli & Pulcher spa
ARCHITETTO: Isolarchitetti
SETTORE: Edifici storici e restauro

OGGETTO DELL’INCARICO: Consulenza all’impresa esecuzione in fase di realizzazione delle opere, Progettazione esecutiva di variante.

Il Museo Egizio, famoso in tutto il mondo, è stato soggetto di un progetto di riqualificazione che prevede il completo rinnovamento e risanamento della struttura, l’ampliamento degli spazi espositivi e l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione.
Il Museo delle antichità Egizie di Torino, meglio conosciuto semplicemente come Museo Egizio di Torino, è considerato, per l’importanza dei reperti, tra i più importanti del mondo con il British Museum di Londra e secondo solo a quello de Il Cairo. Il museo, aperto nel 1824, è situato all’interno del Palazzo del Collegio dei Nobili e si trova nella zona dei luoghi di comando del governo sabaudo. Si tratta di tre blocchi edilizi alti con caratteri coerenti tra loro e di un corpo edilizio più basso (manica Schiaparelli) che, nel loro insieme, definiscono una corte interna di forma rettangolare allungata. Oltre al Museo l’edificio accoglie l’Accademia delle Scienze ai piani superiori di una delle maniche.

Il progetto di riqualificazione, necessario per l’adeguamento ai più moderni standard museali, spazia dal rimodernamento delle esposizioni, alla ristrutturazione del palazzo. Da una parte sono previsti il completo rinnovamento e risanamento della struttura nonché l’ampliamento degli spazi espositivi, dall’altra l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva. Data la natura e la particolare visibilità dell’intervento, di comune accordo con la committenza, è stato ritenuto fondamentale adottare accorgimenti in grado di massimizzare l’efficienza e la sostenibilità degli impianti tecnici a servizio del Museo.